Felice Venanzi: da pasticcere per caso a Maestro AMPI

Felice inizia la professione di pasticcere quasi per caso, come alternativa agli studi universitari in Scienze politiche che non gli davano soddisfazioni.

Felice Venanzi: da pasticcere per caso a Maestro AMPI

Felice inizia la professione di pasticcere quasi per caso, come alternativa agli studi universitari in Scienze politiche che non gli davano soddisfazioni.

Per curiosità personale decide nel 2009 di iscriversi all’Alta Formazione Pasticcere in CAST ed è qui che si accende il fuoco della passione per questo mestiere.  Si perfeziona presso la pasticceria Picchio del Maestro Claudio Marcozzi a Loreto e a Padova nel laboratorio del Maestro Luigi Biasetto. Nel 2014 apre a Roma, assieme alla compagna e socia Marta Boccanera, la “Pasticceria Gruè” e iniziano a collezionare riconoscimenti (Migliori Pasticceri Emergenti d’Italia – Gambero Rosso 2017; Miglior Panettone al cioccolato a Il Panettone secondo Caracciolo 2018 e Miglior Pasticceria per la Stampa Estera – Gambero Rosso 2019). A marzo l’ammissione in AMPI.

Ho capito cosa vuol dire AMPI: scambio, condivisione e crescita sono il cuore del nostro lavoro

Come si diventa accademico AMPI?
Mi ricordo ancora quando iniziai il corso dell’Alta Formazione Pasticcere in CAST, circa 10 anni fa, e vedevo uscire dall’aula magna i Maestri AMPI con cappelli alti e divise impeccabili. La mia curiosità mi spinse subito a chiedere cosa significasse: Accademia Maestri Pasticceri Italiani, un traguardo troppo lontano per un giovane alle prime armi, ma fu il primo sogno che chiusi nel cassetto. Ed eccomi qua; esattamente 10 anni dopo sono uno di loro! Come si diventa accademico? Bisogna avere voglia di crescereumiltà e curiosità; confrontarsi con i colleghi porta a mettersi ogni giorno in discussione.  Solo così, a mio giudizio, si alimenta l’amore per il proprio lavoro e la soddisfazione personale.

Dopo l’ingresso in AMPI, come pensi cambierà, se cambierà, il tuo modo di essere pasticcere?
Essere un Maestro AMPI significa, per me, un impegno e una responsabilità ancor più grande verso i propri clienti e collaboratori e verso l’associazione stessa, una grande spinta a fare ogni giorno sempre di più e meglio.

Quali sono, a tuo giudizio, i punti di forza che ti hanno permesso di emergere velocemente in uno scenario professionale molto competitivo?
I punti che mi hanno permesso di emergere sono sicuramente il grande amore che ho per il mio lavoro, la curiosità e soprattutto l’umiltà! Per me sono punti imprescindibili in un lavoro molto sfidante come quello del pasticcere, in cui ogni giorno ti devi mettere in discussione.

Come hai conosciuto CAST Alimenti e perché hai scelto di approfondire le tue competenze nella nostra scuola?
CAST Alimenti è arrivata al momento giusto, quando Marta, la mia compagna, ed io, avevamo deciso di tuffarci in un mondo per noi sconosciuto, quello della pasticceria. Le esperienze iniziali ci stavano facendo perdere l’entusiasmo e proprio quando sembrava che non ci fossero sbocchi per la nostra formazione, un collega del papà di Marta, persona del settore, ci ha parlato di questa scuola con grande entusiasmo, dei grandi maestri che ci insegnano, delle tecniche e del rigore del metodo d’insegnamento.  E’ stato come un fulmine a ciel sereno che ci ha illuminato il percorso.

La formazione in CAST Alimenti ti è stata utile per affrontare il mondo del lavoro?
E’ stata fondamentale, ci ha aperto gli occhi e la mente su come si ci deve approcciare al mondo del lavoro, con rigore e professionalità, ci ha dato quella marcia in più necessaria per la nostra professione. Siamo grati e riconoscenti a CAST e diciamo a tutti i giovani che se vogliono diventare dei professionisti, conoscere le basi del mestiere è fondamentale e la nostra esperienza in CAST ne è la prova.

Avete scelto per la vostra pasticceria un’impostazione innovativa, con un’offerta che spazia dalla pasticceria moderna e di tradizione, alla colazione, la ristorazione veloce, gli apertivi, addirittura un ristorante à la carte la domenica: è una formula vincente secondo te?
Oggi, quando si apre un’attività, bisogna considerare la continua evoluzione dei comportamenti sociali e, conseguentemente, delle abitudini di consumo fuori casa delle persone. La pasticceria salata e la ristorazione sono una parte importante della nostra attività e fanno da spalla alla pasticceria dolce che, comunque, rimane il punto di forza di Gruè’. Siamo sì degli artigiani che amano il loro lavoro, ma bisogna ancor prima essere imprenditori, soprattutto in un momento economicamente difficile come quello attuale. 

Lavorare in coppia è il segreto del vostro successo professionale?
Siamo come la pasticceria dolce e salata, uno la spalla dell’altro! Sicuramente non è stato semplice, all’inizio, prenderci le misure, ci sono stati momenti difficili, ma ne siamo sempre venuti fuori con grande intelligenza e amore. Gruè è la forza, l’impegno e il sogno che si realizza di due giovani che hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo.