Massimo Crugnola

Consulente

Nel Corso di Alta Formazione Cuoco in CAST Alimenti, porto insieme a mia figlia Camilla, 40 anni di esperienza e passione nell’agricoltura biologica, con l’obiettivo di trasmettere il valore del buon cibo.

Insegniamo ai corsisti le tecniche agricole di un modello di produzione responsabile e sostenibile che valorizza le biodiversità dei territori per poter sviluppare un’offerta gastronomica di qualità.

  • 3 competenze tecniche chiave: valutare il potenziale dei terreni, conoscere le fasi di crescita di un prodotto, prevenire i danni dei fenomeni atmosferici.
  • 3 competenze manageriali indispensabili: realizzare un efficace piano colturale, gestire i terreni e i proprietari, relazionarsi con empatia con i consumatori finali.

Siamo nati rispettivamente nel 1955 e nel 1985, cresciuti a Varese entrambi a stretto contatto con la natura.

Massimo: fin da piccolo i miei zii e nonni mi hanno trasmesso la passione per l’agricoltura: trascorrevo intere giornate tra i campi della loro azienda agricola e tra le vacche dell’allevamento.

Quasi raggiunta la laurea in Scienze Politiche, ho acquistato due libri di agronomia – che ancora conservo – per studiare le fondamenta e le problematiche che vedevo nell’agricoltura convenzionale. Poi mi sono formato sul campo, confrontandomi soprattutto con gli agricoltori del territorio lombardo.

Nei primi anni ‘80 inizio, insieme a mia moglie Luisa, la mia avventura imprenditoriale. Otteniamo da alcuni amici due ettari di terreni agricoli e avviamo una piccola produzione di ortaggi biologici estivi; inviamo una lettera a una trentina di amici, trasformiamo una vecchia officina in una sorta di negozio tra i campi: nasce così la nostra filiera corta.

Siamo sempre stati innovatori in mezzo ad amici e colleghi che utilizzavano invece i metodi convenzionali di sfruttamento del terreno. Qualcuno ci ha anche detto che con l’agricoltura biologica avremmo affamato la nostra famiglia e il mondo intero.

A distanza di 30 anni, alcune di queste persone sono venute a chiederci consigli e supporto.

Agli albori del biologico, insieme ad altri produttori della Lombardia abbiamo creato Agrivita, un’associazione italiana di agricoltori bio che ha redatto un disciplinare sui metodi di produzione. Siamo stati la terza azienda iscritta in tutta la Regione.

Sentivamo però anche il bisogno di un disciplinare emanato da una certificazione pubblica di riferimento, e così, abbiamo dato via a un Comitato di Certificazione ai cui partecipavano più Regioni del Nord.

Nel ’94 abbiamo creato Ortus, un consorzio di aziende che riunisce tutt’ora produttori dalla Lombardia al Trentino, fino alla Sicilia per ampliare la gamma di prodotti offerti. Ne siamo ancora oggi il punto di riferimento.

La crisi generale del 2008 non ci ha colpiti, anzi: è stato un anno di svolta e di crescita vertiginosa nei volumi e nella consapevolezza delle persone. Siamo riusciti così a creare un sistema a zero sprechi, dove vendiamo tutto ciò che produciamo.

L’anno dopo abbiamo aperto anche il sito internet e avviata la nostra piccola, grande rivoluzione digitale: proponiamo una disintermediazione trasparente con prezzi che valorizzano il lavoro, senza cadere nella speculazione.

Camilla è entrata in azienda ad aiutare i genitori nel 2013 dopo la Laurea in Filosofia. Lavora in campagna dove porta il suo contributo di conoscenza dei bisogni e delle richieste dei consumatori finali, che incontra costantemente nel punto vendita.

Oggi l’azienda conta 6 persone; ha acquisito qualificate e riconosciute competenze per la programmazione delle colture e la definizione dei piani colturali.

Durante l’inverno il nostro impegno si estende anche alla pulizia e preservazione dei boschi del nostro territorio.

Fonte di ispirazione:
le precedenti generazioni della nostra famiglia, i nostri primi maestri

La sfida più impegnativa:
controllare i funghi, allontanare i parassiti

Ortaggi da valorizzare:
cavolo riccio, cavolo nero e barbabietole

I nostri ortaggi preferiti:
radicchi, cavoli, broccoli ed erbette

Una curiosità del nostro lavoro che pochi conoscono (e che fa la differenza):
la zappa è la miglior scuola per imparare le nuove tecnologie

Sfato un mito del settore:
il prodotto bio non è solo per ricchi

 

 

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